Pappalardo Ricambi

Pappalardo Ricambi

Buongiorno Signor Pappalardo, noi della redazione iltgricambi.it abbiamo conosciuto la sua azienda e, in un successivo momento, le capacità e le potenzialità della sua azienda. Ne siamo rimasti colpiti molto positivamente. Dalle informazioni che ci sono pervenute siamo giunti alla conclusione che lei sia un grande imprenditore e, soprattutto, un ottimo programmatore. La nostra curiosità ci spinge a porle delle domande a cui speriamo lei voglia rispondere con sincerità e chiarezza.

Quanto influisce la programmazione degli acquisti e delle vendite, nel mondo dei ricambi?

Vi ringrazio innanzitutto per le belle parole spese nei miei confronti e della nostra azienda.

Penso che la programmazione sia tutto! Infatti dinanzi ad un’attività ben organizzata l’attività lavorativa risulta più semplice, specialmente in un settore dinamico come il nostro dove gli aggiornamenti non cessano mai di esserci, derivanti da un parco circolante sempre più in evoluzione. Fare però una programmazione precisa non è fatto semplice, richiede molta attenzione, nel montare giacenze ad esempio, perché il rischio di avere un articolo apparentemente di alta movimentazione a lentissima movimentazione è semplice! Quindi programmare sicuramente, nonostante le difficoltà.

È evidente la voglia di espandere sempre più l’azienda, soprattutto a livello nazionale.
Non ha il timore di scontrarsi con realtà che vanno oltre i confini della nostra nazione?

No, il confronto se proiettati ad una crescita non è mai negativo. Il trucco è riuscire a cogliere sempre il lato positivo da qualsiasi “concorrenza”, ponendosi sempre inclini all’apprendimento.

Lei è, ormai, in questo mondo da tanti anni, prima con la Etna Ricambi ed oggi con la Pappalardo Ricambi . Quasi nessuno  meglio di lei può conoscere i cambiamenti sostanziali che ha vissuto il mondo dei ricambi.
Quindi nessuno meglio di lei può dirci quali di questi cambiamenti lei reputa positivi e quali quelli negativi?

La mia giovane età non mi consente di esplicitare al meglio le vicende pregresse.

Sicuramente prima il lavoro era più semplice dato che un ricambio spesso era compatibile per più veicoli. Adesso per ogni veicolo troviamo 4/5 possibili equipaggiamenti, il che rende il nostro lavoro difficoltoso, ma allo stesso tempo questa crescente difficoltà se ci si impegna ripaga, perché è proprio la nostra professionalità che ci consente di sopravvivere a dispetto di altri, perché l’utente finale spesso non riesce a trovare il giusto ricambio e si affida nostra figura per avere conferme.

Anche l’ipotetico distributore che prova ad andare direttamente in officina, trova lo stesso inghippo ovvero l’assenza di conoscenza del prodotto, non riesce a reperire infatti l’ampia richiesta che l’autoriparatore richeide.

Per cui tirando le somme posso affermare che i cambiamenti oggi sono il collante del nostro settore, della nostra filiera e che è la competenza  che ci ripaga oggi in un settore come l’aftermarket indipendente che sempre più prende i connotati di una giungla.

Due ultime domande, ma molto semplici.

Come immagina il settore dei ricambi auto fra 10 anni?

Con questa epidemia una cosa è certa, il parco circolante si allungherà ulteriormente, per cui una volta superato questo periodo, l’utente medio piccolo (ovvero la maggior parte del popolo italiano) avrà tutt’altra intenzione anziché comperare auto nuove visto la grave situazione economico in cui riversa il paese.

Il vero problema sarà più in là, questo correre all’impazzata verso l’elettrico è quanto di più assurdo possa esserci per vari motivi. La produzione dell’energia comporta un altissimo tasso inquinante, quindi non si farà alcun miglioramento da un punto d vista ecologico, per non parlare dello smaltimento, fra quanti centinaia di anni i demolitori si aggiorneranno per smaltire le batterie al litio? 

A mio avviso è tutto assurdo.

Per non parlare del danno economico a tutto il settore, il sistema elettrico esclude manutenzione e tutta una serie di ricambi che oggi ci danno la possibilità di crescere; quindi per “sopravvivere” diventa fondamentale per noi tutti cercare di remare contro questa moda che di certo non reca alcun beneficio a nessuno, anche perché a produrre batterie non credo ci siano fornitori europei quindi a maggior ragione non conveniente per nessuno.

C’è qualcosa che lei cambierebbe già da oggi?

Ovviamente da anni la figura del ricambista riesce ad adattarsi e son sicuro che è quello che faremo, ma lasciare il sicuro per ciò che non lo è rappresenta sempre un incognita.

Fermo restando che per me e la mia azienda questo settore con tutte le sue sfumature rappresenta uno stimolo giornaliero di cui andiamo fieri perché pieno di possibili soddisfazione personali.

Grazie e complimenti per lo splendido lavoro che oggi fate come iltgricambi.it.

Vincenzo Pappalardo.

Condividi questo post