Un’intervista da Blog del Ricambista
Salve Sig. Giuseppe Nanula, come è nata l’idea di dare vita a “Il Blog del Ricambista”?
L’idea è nata quasi per gioco. Quando svariate circostanze ti portano ad operare nel contesto che hai amato da quando eri nel pancione, buona parte della quotidianità lavorativa potrebbe diventare un gioco. Ma poi ne diventi quasi schiavo: essendo troppo legato alla mia attività, facevo fatica ad uscire dal mio orticello in quel di Barletta. E, senza pormi particolari obiettivi, ho cominciato a condividere spassionatamente le mie conoscenze con Il Blog del Ricambista. E ho avuto conferme della ruvidità di un settore apparentemente moderno, ma con alcuni aspetti per certi versi preistorici.
Lei spesso dice, nei suoi articoli, che questo settore, per alcuni versi, è primitivo e rimasto ancorato a vecchi modi di gestire. Ma, secondo lei, quali sono i motivi che non fanno crescere questo lavoro di Ricambista?
Il problema risiede nella mentalità del ricambista, solitamente pigro, individualista e poco propenso ad adattarsi ai cambiamenti del settore o ad anticiparli.
Esempio pratico: leggo quotidianamente di colleghi impegnati nella cernita dei ricambi vetusti e, non, magari, nella ricerca potenzialmente più fruttuosa e stimolante di quelli montati sulle auto immesse da poco sul mercato. Di sicuro, investimenti del genere sono rischiosi o poco remunerativi nell’immediato, ma potrebbero dare parecchie soddisfazioni nel medio-breve termine.
Inoltre, e finisco, ci mancano le nozioni di base. Come già accennato in diversi articoli, il ricambista deve necessariamente conoscere il prodotto che sta vendendo. Così come il meccanico si é evoluto in meccatronico, anche il venditore potrebbe diventare una sorta di tecno-ricambista.”
In base alla sua esperienza lavorativa, dimostrata così accuratamente nel suo blog, secondo lei, questo settore sarà surclassato dai potenti negozi online?
Gli store sul web sono ovviamente una minaccia costante per quelli reali, ma non ne decreterà la morte.
Il successo dei portali online è determinato principalmente dai prezzi molto convenienti. Alcune quotazioni le definirei imbarazzanti.
Fortunatamente il negozio classico ha alcuni punti di forza, come il contatto umano o la gestione del magazzino solitamente di tutt’altro livello. Fornire all’istante il ricambio richiesto e tuttora l’asso nella manica dei ricambisti. Potrebbe non bastare, certo, ma sono molto ottimista sul futuro dei negozi “reali””
Quali nuovi ricambi consiglierebbe, oggi, di mettere in casa a un collega Ricambista?
“Più che consigliare nuovi ricambi, io consiglierei al Ricambista di vivisezionare letteralmente sui software nativi, i modelli di recente introduzione sul market automobilistico e scovare quelli di potenziale movimentazione. Di nuove ed interessanti linee di prodotto ce ne sarebbero diverse, ma non tali da meritare un assortimento orizzontale da inserire a stock.”

Nel ringraziarla per l’intervista, la salutiamo con affetto. E vorremmo chiudere con una domanda particolare. Il meccatronico di oggi, è pronto per l’auto elettrica?
“Il meccatronico di oggi non è assolutamente pronto. Salvo rare e felici eccezioni, molti sono spaesati. Ma non la vedrei così grigia, almeno nel breve termine, proprio perché la diffusione delle auto elettriche è ancora ridottissima.”
“Infine saluto i lettori della vostra pagina e del mio blog. La condivisione libera di informazioni e notizie inerenti l’AM sui social e vieppiù importante…”