Rasiglia
Che dire del borgo italiano di Rasiglia? Come presentare un borgo così piccolo ma così unico e particolare?
Basterà definirla la “Venezia dell’Umbria” o il “Borgo dei ruscelli” o con le parole del poeta, medico e filosofo Marco da Rasiglia “più che un sommesso mormorio, quello delle acque che sgorgano dalla terra un po’ dovunque”? È difficile descrivere questo borgo, bisogna vederlo e conoscerlo per apprezzarlo. Fatto sta che é, nel vero senso della parole, il borgo delle acque che sgorgano dalla terra un po’ ovunque; fresche acque che sgorgano dall’alto della sorgente Capovena ed altre sorgenti, per poi viaggiare sottoterra ed uscire all’aperto per, poi, gettarsi nel fiume Mentore.
La tradizione popolare racconta che Rasiglia sia stato il primo gruppo di casa dell’Umbria ad avvalersi della corrente idroelettrica. Si trova ad una altezza di 648 metri poco distante da Foligno, di cui è una piccola frazione; le sue poche case, disposte ad anfiteatro, si affacciano sugli specchi d’acqua formati da ruscelli e cascate. Appena 50, al giorno d’oggi, sono i suoi abitanti residenti, anche se all’inizio del ’900 erano circa 400.

Eppure nel XIII sec. era un luogo strategico per il controllo della valle del Mentore, nel ‘600 una zona ricca di lanifici, fabbriche tessili, tintorie e mulini alimentati dalla forza motrice delle acque del suo fiume. Tutte attività fiorenti ancora nel periodo prebellico. Lo spopolamento è avvenuto dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando le sue attività commerciali, artigianali e industriali si trasferirono in città, condannando, così, Rasiglia ad un lento ed inesorabile declino.
È un posto diverso dagli altri. Non ci sono negozi, non ci sono bar, non ci sono ristoranti. Il suo fascino nasce dall’acqua che sorge, zampilla e scorre per questo piccolo e affascinante borgo. A curarlo, a migliorarlo e a salvaguardarlo sono i suoi pochi cittadini, i quali hanno fondato, nel 2008, un’Associazione, “Rasiglia e le sue sorgenti”, che ha utilizzato le quote associative e i proventi di alcune manifestazioni per rendere il borgo italiano di Rasiglia il gioiello che era e che è ridiventato.
Essi hanno, per prima cosa, cercato di rispettare l’ambiente per lasciare inalterato il magico scenario che Rasiglia ha, da sempre , mostrato di sè. Si sono autofinanziati; sono diventati i custodi e le sentinelle di Rasiglia, impedendo che gli incauti turisti rovinassero ciò che loro hanno conservato e migliorato con tanta cura; hanno persino impedito che le strade fossero asfaltate, facendole pavimentare con i sanpietrini, per non rompere l’armonia del luogo; qualcuno diventa persino cicerone per mostrare ai turisti ciò che resta del passato e i miglioramenti che hanno intenzione di apportare.
Oggi il borgo di Rasiglia attira un tale numero di turisti che il Comune ha dovuto costruire parcheggi e servizi igienici. Lì dove non si vedevano auto si è dovuta emanare un’ordinanza per regolamentare il traffico.

Cosa vedere a Rasiglia
I vicoli del borgo tanto caratteristici; l’antico Castello, di cui si vedono i resti: una parte delle mura di cinta, un torrione ed un arco a tutto sesto; un vecchio mulino secolare per la macinatura del grano; gli antichi telai a mano tradizionali, utilizzati per la tessitura dei filati e conservati intatti e funzionali grazie alla continua accortezza dei paesani;
Eventi
“Penelope a Rasiglia” è una manifestazione che si svolge nel mese di Giugno e che la Regione Umbria ha inserito tra gli eventi della “Settimana della cultura”; si tratta della rievocazione delle attività tipiche del passato, quando la lana veniva tosata, filata, tinta e tessuta per realizzare tessuti e coperte; i visitatori possono adoperare, personalmente, gli strumenti tessili dell’epoca. “Rasiglia Paese Presepe“ è una manifestazione culturale che si tiene, dal 2007, nel periodo natalizio e che è dedicata esclusivamente al ciclo completo della tessitura; Rasiglia, che già di per sé somiglia ad un presepe, diventa un Presepe Vivente. Nelle case e nei vicoletti ogni personaggio ha il suo compito: chi tinge la lana, chi la fila, chi fa il bucato chi fa il maniscalco, chi prepara la polenta, chi le frittelle, chi la salsiccia. Non mancano caprette, colombe, tortore e germani reali.