FAP FILTRO ANTIPARTICOLATO

FAP FILTRO ANTIPARTICOLATO

Nel mercato troviamo diversi tipi di filtri FAP (filtri antiparticolato), ma il funzionamento di base è il medesimo per tutti.

Un programma di diagnosi è collocato sulla vettura e controlla costantemente il filtro per assicurare un corretto funzionamento e una corretta manutenzione. Il filtro in questione è, a sua volta, abbinato a un precatalizzatore e ha lo scopo di filtrare tutte le polveri sottili PM, che sta per particulate matter che significa proprio materiale particolato. La composizione chimica di queste particelle può includere sostanze diverse a seconda della fonte che ha prodotto le polveri sottili, tra cui solfati, nitrati ammonio, metalli pesanti, idrocarburi e diossine.

Esistono dei modelli dotati anche di un terzo elemento: un sistema che aggiunge un additivo al carburante.

L’additivo permette al sistema di ridurre la temperatura necessaria per effettuare il sistema di rigenerazione, ma la maggiore diffusione di sistemi senza additivo ha dimostrato che non c’è una reale necessità di questo passaggio, il quale complica il sistema e costringe il guidatore a interventi di rabbocco.

Il filtro, nel tempo, si intasa e, perciò, è necessario prevedere una sua periodica fase di pulizia che viene gestita, in maniera automatica, dalla centralina del motore.

Tale fase è denominata “rigenerazione“. Durante la rigenerazione viene rilasciato, nel condotto dello scarico, del gasolio (tramite post-iniezione ritardata oppure con un apposito iniettore nel condotto di scarico) che brucia all’interno del filtro, innalzandone la temperatura ed effettuando la rigenerazione e così la pulizia.

Nei modelli dotati di additivo (contenuto in una sacca inserita in un vano apposito) l’autonomia del serbatoio rabboccabile è variabile, ma, comunque, sufficiente per diverse decine di migliaia di chilometri, mentre, nei modelli in cui va sostituita la sacca “esaurita” con una nuova (cioè non si può rabboccare la quantità necessaria di additivo,) l’autonomia dipende molto da vettura a vettura e chilometri percorsi.

Esistono dei sistemi professionali, che, però, devono essere effettuati presso un’autofficina attrezzata. Questi permettono di ripulire a fondo il filtro. In realtà questo deve essere  smontato e consegnato a imprese terze specializzate. Questi procedimenti sono eseguiti solitamente dopo chilometraggi assai elevati.

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